L’ansia nei bambini
L’ansia non è un disturbo che si manifesta solamente nella popolazione adulta: anche i bambini soffrono d’ansia e spesso gli adulti non si rendono conto che anche situazioni apparentemente banali possono destare le preoccupazioni dei più piccoli.
Ad esempio, volendo immaginare un evento ansiogeno, i genitori pensano facilmente ai problemi con lo studio, con gli insegnanti, alle interrogazioni, ma in realtà anche altri aspetti della vita quotidiana possono causare ansia ai bambini: ad esempio il tempo della ricreazione a scuola, l’ora di pranzo in mensa, le feste di compleanno, il tempo trascorso nel bus che li porta a scuola.
I bambini possono vivere con grande ansia anche problematiche adulte, di cui conoscono solo i contorni, come ad esempio le grandi notizie di cronaca nera dei telegiornali, la guerra, l’ecologia, il futuro. per non parlare della malattia e della morte.
I bambini che soffrono di ansia generalizzata possono non avere un buon profitto scolastico, perché hanno difficoltà di concentrazione, di rilassamento, di addormentamento. Potrebbero anche perdere molti giorni di scuola perché gli stati ansiosi che quotidianamente affrontano li fanno sentire malati, impauriti, o semplicemente stanchi.
Uno dei motivi che più frequentemente crea nel bambino crisi d’ansia è l’allontanamento di uno o entrambi i genitori. Questo problema viene in genere definito ansia da separazione (che a volte può durare tutta la vita).
L’ansia può dare anche disturbi di fobia sociale: i bambini hanno paura di ciò che gli altri possono pensare o dire di loro. Il loro timore è dire qualcosa di imbarazzante o fare brutte figure nelle situazioni sociali, o apparire “strani” agli altri. L’importante, per loro, è cercare di non essere al centro dell’attenzione, per sentirsi meno ansiosi. In presenza di una fobia sociale, ad esempio, una interrogazione in classe o un’attività di gruppo con i compagni può essere causa di estremo disagio.
Una forma estrema di fobia sociale è il mutismo selettivo. I bambini parlano a casa o con le persone più vicine, ma si rifiutano di parlare a scuola, con gli amici o in altri luoghi in cui hanno questa paura.
È normale inoltre che i bambini piccoli si sentano spaventati dal buio, dai mostri, da grossi animali o da rumori forti come tuoni o fuochi d’artificio. Quando però si verifica una fobia specifica per qualcosa, si tratta di una paura davvero intensa, più estrema e più duratura di una paura generica. Con una fobia specifica per qualcosa (ad esempio i ragni, l’altezza, il sangue, il buio, ecc.) , il bambino cerca di evitare ciò che teme ed è difficile tranquillizzarlo in presenza dell’oggetto o della situazione che teme.
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Come si capisce che un bambino è ansioso?
Un genitore o un insegnante può vedere segni d’ansia quando il bambino tende ad aggrapparsi ai vestiti dei genitori, non vuole andare a scuola o piange spesso. I bambini ansiosi hanno spesso le mani umide, la bocca secca, le palpitazioni, la voce tremula.
Quali sono le cause dei disturbi d’ansia?
Le cause dei disturbi d’ansia sono diverse: dipendono in primis dalla genetica (un bambino che ha un membro della famiglia con un disturbo d’ansia ha maggiori probabilità di soffrirne anche lui), ma anche da situazioni della vita (presenza di eventi stressanti e difficili da affrontare, come ad esempio perdita, malattia grave o morte di una persona cara, violenze o abusi). I comportamenti ansiosi tuttavia sono in larga parte appresi: crescere in una famiglia in cui gli altri sono facilmente spaventati o ansiosi può “insegnare” a un bambino ad avere paura.
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Come si interviene per trattare i disturbi d’ansia nei bambini?
Molto spesso, i disturbi d’ansia sono trattati con terapia cognitivo comportamentale (CBT). Questo è un tipo di terapia “della parola” che aiuta famiglie, bambini ed adolescenti a gestire le emozioni negative, fra cui un eccesso di ansia. Questa terapia insegna ai bambini che quando evitano ciò di cui hanno paura, la paura rimane forte. Affrontare le proprie paure invece, in modo graduale e con il supporto tecnico di uno psicoterapeuta, o di una persona adulta di cui hanno fiducia, può essere di grande aiuto.
Anche i genitori hanno dunque bisogno di consulenza psicologica per imparare come rispondere al meglio quando un bambino è ansioso e per aiutare i figli ad affrontare le proprie paure.
Come aiutare un figlio ansioso?
Prima di portare il bambino dal terapeuta, è assolutamente consigliabile che i genitori vedano loro stessi uno psicoterapeuta per ricevere istruzioni sui comportamenti che possono facilitare la vita del bambino. Molti problemi potrebbero anche risolversi così.
Un’ultima raccomandazione: la rabbia, l’impazienza o l’ansia dei genitori di fronte ai comportamenti ansiosi dei figli non fanno che aggravare la situazione.
Dr. Walter La Gatta
Saluto del Centro Italiano di Sessuologia
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