Paolo Briguglia è timido

Ha trentadue anni, e un volto da ragazzo. Possiede però grinta e passione derivati dallo studio e dal talento che ne hanno fatto in pochi anni un attore di grande impegno passando dal teatro al cinema alla televisione con grande maturità espressiva. L’attività di Paolo Briguglia negli ultimi mesi è stata molto intensa. Dopo aver smesso i panni del pittore siracusano Mario Minniti nel Caravaggio televisivo interpretato da Alessio Boni (previsto per ottobre), e terminate da poco le riprese de L’abbuffata di Mimmo Calopresti (prodotto dall’Istituto Luce) accanto a Gerard Depardieu, Valeria Bruni Tedeschi, Diego Abatantuono e Donatella Finocchiaro, lo abbiamo appena visto su Raiuno nel film di Gianfranco Albano Il figlio della luna dove si è dato anima e corpo per calarsi nel ruolo complesso e impegnativo di un uomo tetraplegico, il fisico nucleare oggi quarantenne Fulvio Frisone.

Stralcio di intervista tratta da Il Sole 24 ore:

D: I tuoi difetti?

R: Non riuscire a stare concentrato tutto il tempo. Sono timido, perciò non riesco a tirare fuori la grinta quando serve. Molte volte riguardandomi in un film dico che se potessi rifarlo potrei dare molto di più.

Fonte: Sole24ore

A cura della Redazione del sito
Clinica della Timidezza

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