Preoccupata e sfiduciata – Consulenza online

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Buongiorno,
sono una signora di 46 anni, molto attiva, con una vita ricca di interessi, un compagno, delle relazioni soddisfacenti. Faccio sport con passione e successo, parlo 3 lingue straniere.
Ho sempre avuto una memoria scarsa, sono spesso distratta e a volte posso sembrare confusa o una person cha ascolta poco, ma ho imparato a compensare
negli anni con tecniche ed escamotages di vario tipo, quali associazioni di idee, annotazioni meticolose, l’uso di strumenti elettronici, ecc.
Dal punto di vista lavorativo ho sempre avuto un buon apprezzamento e stima da parte di colleghi e superiori e la carriera e’ trascorsa discretamente bene e in salita fino a qualche anno fa.
Da tra anni mi sono trasferita in un’altra città e da allora mi sono trascinata da un lavoro precario all’altro, -per lo piu’ sostituzioni maternita’- in una involuzione vorticosa.
Le aziende, sempre favorevolmente impressionate dal curriculum, hanno promesso che mi avrebbero riconfermata a tempo indeterminato: invece dopo 6 mesi, un anno, non mi hanno rinnovato il contratto con scuse varie.
Capisco che si tratta di un momento economicamente poco felice, pero’ sospetto ci sia dell’altro. Nell’ultimo impiego infatti, il clima tra colleghi era molto teso, l’ambiente pessimo (al limite del mobbing e dello stalking).

Ho cercato di svolgere il mio lavoro al meglio e credo di averlo condotto in maniera valida.
Soffrivo di vuoti di memoria, facevo degli errori non gravii (tutte distrazioni rimediabili dovuti per lo piu’ al fatto che non rileggevo i miei lavori) ma non ho mai dato un peso rilevante a questi piccoli episodi, attribuitendo le mancanze al fatto che avevo cambiato piu’ lavori, oppure al fatto che l’organzzazione interna era molto carente, ad alto richio di errore ed arretrata, i colleghi non collaboravano o addirittura boicottavano ed ingigantivano qualsiasi inezia, oltre al fatto che ero nuova del posto e l’apprendimento e’ più lento alla mia età.
Ho intuito che qualche collega mi aveva denominata “la stordita” e questo, ovviamente, mi faceva soffrire perche’ so di essere competente nel mio lavoro.
In un momento dii sconforto ne ho parlato al mediico di base che mi ha rassiicurata dicendo che si trattava di un periodo di stress: mi ha fatto fare l’ecodoppler e tutto e’ risultato nella norma.
Tuttavia quando qualche giorno fa e’ scaduto il contratto e non mi hanno confemata: ho saputo che il titolare aveva messo in circolo la voce che sono una dislessica o autistica.
Su di me e’ piombato un macigno:’ non avevo mai preso in considerazione questa possibilità ed e’ stato un trauma.
Possibile che il mio sentirmi inadeguata e in colpa sia generato da una dislessia o da una situazione degenerativa?
Frugando nei ricordi, ricostruendo gli episodi, mi sono resa conto che potrebbe essere proprio questo il mio problema… eppure non mi era mai stato diagnosticato prima d’ora da alcun medico.. si tratta di cattiveria ed ignoranza o devo preoccuparmi?
Si tratta di una caccia alle streghe oppure di un reale disturbo finora ignorato e non accettato? Vi chiedo un parere da professionisti
ps. = dopo 2 gg. ho gia’ trovato un nuovo impiego ma ho tanta paura di non essere all’altezza, sono molto preoccupata e sfiduciata.
Grazie sin d’ora e cordiali saluti.

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A33/A10

Gentilissima signora,

Anzitutto complimenti: l’aver trovato un nuovo lavoro in due giorni, a una età non più di “apprendistato”, per così dire, è veramente un ottimo successo, che è chiaramente dovuto alla sua competenza e alle sue capacità di auto-presentazione (e non dipende da altro).

Direi che è normale, quando si cambia lavoro, provare qualche incertezza e, quando capita di non riuscire a stabilire un buon rapporto con i colleghi (la perfezione assoluta non esiste), tutte le ansie, le incertezze, i sensi di inadeguatezza accumulati negli anni e rimossi grazie ai successi ottenuti, come per magia tornano a galla e si fanno sentire.

Tutto sommato questo è un bene, perché permette un contatto con se stessi e con le proprie vulnerabilità: sapere di non essere infallibili ci aiuta a trovare equilibri migliori con la realtà e con l’ambiente che ci circonda.

Detto questo però, si sforzi di trovare in se stessa la forza per andare avanti, con determinazione ed ottimismo. Se non sarà lei a mettere in evidenza quelli che ritiene i suoi punti di debolezza (distrazioni, vuoti di memoria, età non giovanissima ecc.), sono sicuro che non se ne accorgerà nessuno, dal momento che lei ha messo a punto delle strategie che finora l’hanno sempre aiutata a cavarsela alla grande.

E così cerchi di continuare, ma puntando non solo sulle sue competenze e sul suo CV: cerchi anche di coltivare le relazioni sociali nell’ambiente di lavoro, perché forse il problema è proprio lì.
Cordialmente,

Dr. Walter La Gatta

Dr. Walter La GattaCOSTO DELLA TERAPIA
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Immagine:

Sunset, Wikimedia

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