Psicopatici, sociopatici e disturbo antisociale di personalità
“Psicopatico” e “Sociopatico”: cosa significano esattamente queste parole? Appartengono al linguaggio scientifico? Quali sono le somiglianze e le differenze fra questi due tipi di personalità?
Si tratta di due termini molto utilizzati nel linguaggio comune, ma che non si trovano come definizioni nel manuale ufficiale della salute mentale, utilizzato a livello mondiale, per diagnosticare le psicopatologie: il DSM-5.
Non esiste, dunque, una diagnosi ufficiale di psicopatia o sociopatia, ma esiste una categoria diagnostica che descrive alcune caratteristiche di personalità di questi soggetti: si tratta del disturbo antisociale di personalità.
Cerchiamo allora di spiegare le differenze fra i due termini nell’uso comune e poi vediamo come questi soggetti vengono descritti nel disturbo antisociale di personalità.
Psicopatici e Sociopatici: cosa hanno in comune
In genere si ritiene che psicopatici e i sociopatici condividano una serie di tratti caratteriali molto simili. Ad esempio:
- Non capiscono bene cosa sia giusto e cosa sbagliato;
- Non sanno comprendere i sentimenti di un’altra persona.
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Psicopatici e Sociopatici: le differenze
- Lo psicopatico non prova sensi di colpa. Se potesse appropriarsi di qualcosa, a scapito di un altro, lo farebbe senza scrupoli e senza rimorsi (anche se potrebbe fingere di averli, qualora gli facesse comodo). Lo psicopatico non prova affatto rispetto per gli altri, che considera poco più che oggetti e che usa a proprio beneficio, perché sente questo come un suo diritto.
- Il sociopatico, invece, potrebbe rendersi conto che andare contro le leggi, o fare una cattiva azione possa essere sbagliato sbagliato, e potrebbe perfino provare sensi di colpa per il suo comportamento, ma questo non gli impedisce di continuare con i suoi comportamenti sbagliati perché tende a giustificarsi, a causa di credenze sbagliate (es. rubo a lui perché è più fortunato di me).
Sono sempre delle persone violente?
No. Nei film e negli spettacoli televisivi, psicopatici e sociopatici sono di solito i cattivi che uccidono o torturano le persone innocenti.
Nella vita reale tuttavia la maggior parte di queste persone non sono violente: non torturano, non uccidono, non violentano ma certamente fanno di tutto per ottenere quello che vogliono (ad esempio, attraverso l’inganno, il pettegolezzo, la manipolazione, la frode). Esistono poi anche i violenti, ma per fortuna sono una minoranza.
Cosa è il disturbo antisociale di personalità?
Il disturbo antisociale di personalità è caratterizzato da un modello pervasivo di disprezzo per le regole e le leggi altrui.
Come avviene la diagnosi?
La diagnosi avviene in base a criteri clinici.
Quali sono questi criteri?
I soggetti con questo disturbo di personalità:
- mostrano disprezzo per le leggi e le regole,
- mancano di empatia,
- non sono capaci di provare rimorso,
- sono inaffidabili,
- sono irresponsabili,
- mancano di una coscienza morale,
- tendono a manipolare e sfruttare gli altri per i propri scopi,
- possono essere aggressivi,
- possono commettere atti illeciti e fraudolenti per profitto personale
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Come si giustificano con se stessi?
Questi soggetti tendono a giustificare o razionalizzare i loro comportamenti attraverso false credenze (Ad esempio, pensando che i più deboli o i diversi meritino la sconfitta, colpevolizzando la vittima, mostrandosi superiori o indifferenti alle loro azioni nocive sugli altri.
Quali sono i comportamenti a rischio più frequenti durante l’adolescenza?
I comportamenti a rischio più frequenti durante l’adolescenza riguardano l’abuso di sostanze, disturbi del controllo degli impulsi, deficit di attenzione e iperattività.
Quanti sono i veri criminali fra coloro che hanno un disturbo antisociale di personalità?
Benché questa diagnosi non sia sinonimo di criminalità, nelle popolazioni carcerarie la prevalenza arriva al 75% *
E’ una patologia più frequente nei maschi o nelle femmine?
E’ una patologia più frequente nei maschi.
In termini psicoanalitici come si potrebbe definire questo disturbo della personalità?
Si potrebbe definire una patologia del Super-Io.
Quali sono i criteri diagnostici indicati dal DSM-5 per il disturbo antisociale di personalità?
Per una diagnosi di disturbo antisociale di personalità, i pazienti devono presentare;
- Un persistente disprezzo per i diritti degli altri. Questo disprezzo è mostrato dalla presenza di ≥ 3 dei seguenti:
- Trascurare la legge, come indicato da azioni ripetutamente commesse che sono motivo di arresto
- Essere ingannevoli, come indicato dal mentire ripetutamente, utilizzare pseudonimi o truffare gli altri per guadagno personale o per piacere
- Agire impulsivamente o senza pianificazioni per il futuro
- Essere facilmente provocabili o aggressivi, come indicato dallo sfociare spesso in scontri fisici o dall’aggredire gli altri
- Essere incauti, non curandosi della loro sicurezza o della sicurezza altrui
- Agire frequentemente in modo irresponsabile, come indicato dal lasciare un lavoro senza avere piani per ottenerne un altro o non pagare i debiti
- Non provare rimorsi, come indicato dall’indifferenza o dalla razionalizzazione nel ferire o maltrattare gli altri
A che età viene diagnosticato il disturbo antisociale di personalità?
Il disturbo antisociale di personalità viene diagnosticato solo in persone di età maggiore di 18 anni.
Come si cura questo disturbo?
I pazienti aggressivi, impulsivi o con labilità emotiva possono trarre beneficio da percorsi di terapia cognitivo-comportamentale o farmacologica, soprattutto per raggiungere obiettivi di breve termine.
Dr. Walter La Gatta
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Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta sessuologo.
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