Stanca di se stessa – Consulenza online

Stanca di se stessa – Consulenza online


Consulenza online Walter La Gatta

TERAPIE ONLINE

Gentile Dottore,

tramite una veloce ricerca sul web ho trovato dapprima il vostro blog, e poi i vostri consigli. Alcune delle lettere che ho letto sembravano scritte direttamente da me in quanto rispecchiano momenti della mia vita che purtroppo sto vivendo.
Utilizzo la parola purtroppo perchè sono stanca di me stessa, di avere un carattere così complesso, che mi sta portando a perdere l’unica persona al mondo che non vorrei mai vedere andare via; il mio fidanzato.

Ho 21 anni, e la mia vita è sempre stata segnata da piccoli drammi che mi hanno portato ad essere una ragazzina spesso sola e con pochi amici. La mia prima amica risale all’età di 7 anni ed è ancora quella migliore che ho. Ero molto introversa.

E questo per me è sempre stato un grosso problema, perchè so di avere un preparazione culturale e comunicativa da poter intrattenere quasi qualsiasi tipo di comunicazione. So sorridere, e so prendermi in giro, facendo battute e mettendo a mio agio chi ho davanti. Ma lo strascio della mia introversione e della mia timidezza fa costantemente capolino quando viene messo in ballo il mio ragazzo.

Quando sto con lui divento la persona più insicura del mondo, comincio a farmi mille pensieri e mille paranoie sui miei atteggiamenti, sul mio modo di pormi in quanto temo di poter sfigurare ai suoi occhi, e di ‘sbagliare’ qualcosa che lo faccia dubitare della mia figura al suo fianco. Stiamo insieme, tra alti e molti bassi, da parecchio tempo quasi 5 anni. E le poche volte che esco con lui e i suoi amici, passo la maggior parte del tempo seduta in un angolo accanto a lui, con un espressione quasi aggrottata e non riesco a far venir fuori la persona che vorrei uscisse da me.

Mi faccio mille pensieri su ciò che i suoi amici e amiche ptorebbero pensare di me, ho paura di farlo sfiguare, e ho paura che queste persone gli dicano qualcosa che lo porti lontano da me. Queste cose me le ha sempre fatte notare in maniera carina e pacata, ma da un paio di mesi a questa parte ha iniziato a dubitare di un futuro insieme per alcuni miei comportamenti che non riesce più a gestire e a capire. Le porto  degli esempi molto banali. Lui è un guidatore provetto, io invece litigo con i parcheggi.

Molte volte avrei voluto chiedergli di guidare la sua auto, non solo perchè sapevo che a lui avrebbe fatto piacere ma prechè volevo fargli vedere che anche io ero brava in qualcosa in cui lui è un fenomeno. Non l’ho mai chiesto per il timore di sbagliare e di sfigurare.

Molte volte avrei voluto chiedergli di portarmi fuori con i suoi amici, ma non l’ho mai fatto per timore di essere un peso, e che lui si sentisse costretto a portarmi fuori. E non volevo assolutamente essere considerata come tale. Grazie ad uscite separate, sono venuta in contatto con altre persone. E quando mi sono resa conto che una ragazza della compagnia stava sempre appiccicata al proprio ragazzo, e ricalcava i miei comportamenti è stato come ricevere un forte schiaffo in piena faccia.

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Mi si sono aperti gli occhi su come io mi sono sempre comportata e mi sono vergognata di me stessa e dello spettacolo che ho dato di me in alcune occasioni, diventando la ragazza snob e antipatica.

Vorrei poter smussare questo angolo del mio carattere, per avere la serenità che voglio con lui. Voglio cambiare per stare bene ed essere serena, voglio essere migliore.

E.


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Gentilissima E,

A volte non basta il verbo “volere” per ottenere i risultati che si desiderano e occorre entrare nell’ottica che, se non si riesce personalmente ad ottenere qualcosa, occorre farsi aiutare.

A parte questa necessaria premessa (in quanto lei mi sembra non abbia neanche mai pensato, in cinque anni di disagio, ad intraprendere un percorso terapeutico), il suggerimento che posso darle è quello di non lasciarsi condizionare dai pensieri negativi e di sforzarsi, nelle situazioni che le appaiono più difficili, di scegliere almeno una persona, diversa dal suo ragazzo, con la quale intavolare una conversazione a due.

Inoltre, non ha alcun senso stare insieme con qualcuno con il quale non ci si sente alla pari e del quale si temono continuamente i giudizi, perché questo, come ha potuto constatare, mina fortemente la fiducia in se stessi e non permette alla propria personalità di evolversi.

In altre parole, o accetta definitivamente questa subalternità nei confronti del suo ragazzo e sceglie di non farsene più un problema, oppure si mette in gioco e cerca di avvicinarsi a lui anche laddove lui le appare irraggiungibile. Esempio: imparare a fare un parcheggio non è cosa per pochi eletti… Con mezza giornata di esercizio e una persona che le dia delle buone dritte, anche lei potrebbe diventare eccellente. Lamentarsi e basta non aiuta.
Cordialmente,

Dr. Walter La Gatta

Saluto del Centro Italiano di Sessuologia

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