Buongiorno, sono un ragazzo di 31 anni e da un anno ho aperto un’attività in proprio. Sono sempre stato un po’ timido, specialmente nelle occasioni in cui dovevo incontrare di persona gente nuova. Il lavoro che faccio – commerciante all’ingrosso di articoli XXX– mi vede costretto a cercare nuovi clienti telefonando e girando di persona per le zone industriali. All’inizio telefonavo con entusiasmo, spesso senza problemi di timidezza, ma non giravo mai perché mi vergognavo di propormi. Premetto che ho un aspetto gradevole e quindi non avevo paura del mio aspetto fisico, ma al solo pensiero di presentarmi in una ditta come venditore ero colto da ansia. Ultimamente ho addirittura paura di telefonare, passo la giornata a fare di tutto tranne fare quello che sarebbe il mio lavoro, e la mia piccola attività ne sta risentendo. Ma è più forte di me, a volte fisso il telefono estringo i denti, e mi maledico a non trovare il coraggio di muovermi. Ma il problema più serio, e che mi ha spinto a scriverle, è che ultimamente sto facendo ricorso all’alcool per rilassarmi. Bevo un paio di bicchieri a stomaco vuoto per avere una leggera sensazione di ebrezza, e solo allora riesco a fare qualche telefonata. Ma ancora, non ho il coraggio di prendere un appuntamento col potenziale cliente quando questo è disponibile, cercando di propormi solo per telefono. Ho bisogno di aiuto,la mia timidezza è ormai parecchi anni che me la porto dietro, e a 31 anni dubito che si possa cambiare completamente, ma ho bisogno di una spinta che spero di trovare almeno in lei, egregio Dottore. Vi ringrazio per l’attenzione, cordialmente
Fabrizio
Gentile Fabrizio,
Credo che lei ritroverà un po’ di serenità solo quando accetterà di essere sé stesso, con i suoi punti di forza e le sue fragilità. Rincorrere una personalità che non le appartiene, darsi gli “aiutini” che descrive, penso sia solo l’inizio di una strada che promette poco di buono. Non sarò io dunque a darle la “spinta” che desidera, perché credo che la spinta più vantaggiosa non possa che venire da sé stesso, una volta che lei abbia riacquisito sicurezza in quello che vuole fare nella vita, ottimismo e progettualità. Come fare?
Anzitutto: è sicuro di aver scelto il lavoro che più si adatta alla sua personalità? Se la risposta fosse positiva, potrei suggerirle di trovare altri sistemi per promuovere la sua azienda, senza necessariamente contare sul telemarketing: può inviare delle mail, aprirsi un sito internet, fare della pubblicità alla radio, aprire un negozio virtuale su second Life, inviare del materiale per posta… Insomma, ci sono tanti modi per farsi conoscere, ai quali potrebbe far seguire una telefonata, a questo punto molto meno ansiogena.
Il telemarketing è un lavoro ‘usurante’: lo si può fare per un po’ di tempo nella vita, ma poi anche le persone più volenterose perdono la motivazione e il coraggio. Infatti, sembra vada in porto una telefonata ogni dieci e per un “mezzo si” che si riceve, ci sono almeno sei-sette persone che non hanno gradito la telefonata e che non ne hanno fatto assolutamente mistero con il povero interlocutore. Dunque, cerchi di lavorare usando metodi e strumenti più vicini alla sua personalità e capaci di darle soddisfazione, con il minimo dello stress.
Se non ce la facesse da solo, qualsiasi psicologo potrà sicuramente aiutarla più dell’alcol.
Cordiali saluti.
Dr. Walter La Gatta
Clinica della Timidezza
Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta sessuologo.
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