Sono un ragazzo di 26 anni e credo di avere una sorta di “blocchi psicologici”.Comincio con il dire che sono sempre stato abbastanza timido,anche se non in maniera eccessiva.
L’unica situazione che mi ha sempre bloccato è sempre stata quella di parlare davanti ad un pubblico. A parte questo,nei rapporti quotidiani che avevo con le atre persone ero normalissimo,al massimo imbarazzandomi in situazioni un pò particolari.Un giorno però mentre ero per i fatti miei, vengo salutato da una ragazza che conoscevo,
accompagnata da molte sue amiche. Appena mi sono girato per salutarla,mi sono sentito come davanti ad un pubblico e quindi al centro dell’attenzione,ed ho incominciato ad avere una specie di attacco di panico,rispondendo confusamente a testa bassa con il desiderio solo di andarmene.Dopo quel momento,nei giorni successivi, non riuscivo quasi
più a guardare le persone in faccia(compresi i miei amici) perchè ero assalito da brividi lungo la schiena che mi riportavano a provare le stesse sensazioni dell’incontro con la mia amica.Tutto ad un tratto mi prendeva come un ansia di parlare, e la mia faccia assumeva espressioni strane(simili a chi deve ridere a forza ad una battuta,però molto più
accentuate).Anche quando si trattava di scherzare e ridere tra amici,mi tornava subito in testa il pensiero e non riuscivo a ridere in modo naturale, anzi la mia faccia diventava imbarazzatissima.I primi tempi era una cosa abbastanza continua e incontrollabile,eccetto i momenti in cui riuscivo a non pensare a questo fatto,cioè quando bevevo o fumavo
una canna che mi rendevano più rilassato e disinibito.Piano piano sono riuscito a migliorare le cose,ma tuttora mi capita di pensare continuamente a questo blocco mentre parlo con qualcuno faccia a faccia e spesso non riesco a mantenere un espressione del viso normale e rilassata,al contrario assumo espressioni(difficilmente descrivibili)
che sono un misto tra ansia,paura e timidezza. Insomma, è una situazione che incosciamente mi creo da solo pensando continuamente al fatto di non riuscire a parlare normalmente. E in più mi sento sotto pressione anche se parlo con una persona con la quale prima non avevo nessun problema. è una situazione che mi mette molto a disagio,anche perchè i miei interlocutori se ne accorgono e a loro volta cominciano ad essere meno rilassati.
Come posso fare a rimuovere questo blocco psicologico che mi perseguita?
Spero di essermi spiegato abbastanza chiaramente anche se non è affatto facile descrivere esattamente l’espressione che assume la mia faccia.
Grazie per un eventuale risposta.
La saluto
Federico
Salve Federico,
Lei si è spiegato benissimo, fornendo una serie di particolari nei quali sono sicuro che molti lettori si riconosceranno. Non pensi infatti di essere un’eccezione, perché fra le persone che soffrono di timidezza ve ne sono una buona metà che soffrono, come lei, di ansia sociale e ereutofobia. Il problema è insomma un pochino più serio di coloro che solo occasionalmente si sentono in imbarazzo e a disagio con gli altri perché, come lei dice, questi problemi non le capitano, ma è lei stesso a provocarli.Tutto accade perché lei ha terribilmente paura di ‘avere paura di…’ Mi spiego meglio.
Quando sta tranquillamente parlando con qualcuno, improvvisamente viene colto da un pensiero disturbante che poi lentamente si fa ossessivo e martellante. A quel punto lei perde la concentrazione in ciò che sta dicendo e non ascolta più nemmeno ciò che dice l’altra persona. Il pensiero disturbante la manda in trance e le fa perdere il senso di realtà.A questo punto il suo malessere diventa anche fisico: suda, arrossisce, balbetta, evita il contatto oculare. L’altro si fa più attento (o almeno così lei percepisce la cosa) e questo la fa sentire ancora più in imbarazzo. E’ una situazione sicuramente non bella, che lei ovviamente teme. Ma è PROPRIO QUESTO TIMORE a nutrire la sua ansia e a cronicizzare il problema. Occorre dunque spezzare questa catena di causa ed effetto.Consigli? A parte il solito, di rivolgersi ad uno psicologo che la possa aiutare, che mi sembra scontato:- cerchi di rimanere sempre concentratissimo su ciò che sta dicendo, anche se avverte i sintomi del suo imbarazzo crescente;- si concentri in ciò che le sta dicendo l’altro e non su come si comporta e come la osserva;
– si dia induzioni positive, del tipo ‘sono perfettamente calmo e rilassato’- sorrida anche se il suo umore la invoglierebbe a tutt’altro- infine, se qualcuno le fa notare che è agitato risponda: ‘si, è un problema mio, oggi sono un po’ agitato perché ho un piccolo problema personale; lei naturalmente non c’entra affatto’. Sorriso.
Immagine

Dr. Walter La Gatta, psicoterapeuta sessuologo.
ANCONA TERNI FABRIANO CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
Email w.lagatta@psicolinea.it
Sito web www.walterlagatta.it
Telefono 348 3314908
Si occupa principalmente di:
. Psicoterapie individuali e di coppia
. Sessuologia
. Tecniche di Rilassamento e Ipnosi
. Disturbi d’ansia, Timidezza e Fobie sociali.
Terapie individuali e di coppia, IN PRESENZA E ONLINE
Per appuntamenti: 348 – 331 4908